ho depositato una interrogazione la 4/03097, che chiede conto del perché non sia stato emanato ancora il decreto attuativo dell'articolo 21 del decreto legge n. 98 del 2011, il quale prevede l'introduzione di un extra-canone, sulle tratte ad alta velocità per l'esercizio dei servizi di trasporto di passeggeri a media e a lunga
percorrenza, non forniti nell'ambito di contratti di servizio
pubblico, per la parte espletata su linee appositamente costruite o
adattate per l'alta velocita', attrezzate per velocita' pari o superiori a 250 chilometri orari.
Quando i parlamentari interrogano il ministro per chiedere come mai i treni intercity continuano a fare ritardi o sono in pessime condizioni, risponde che per farli rientrare nel servizio universale occorrono 30 milioni di euro, e che quindi ora che sono a mercato non ci può fare nulla.
Bene partiamo dunque da qui. Recentemente il canone è stato addirittura ribassato. Nell'interrogazione io dò al ministro delle idee di massima su come provare a risolvere il problema.
Come non tutti sanno, i treni dedicati al Trasporto Pubblico Locale, sono definiti tramite un contratto di programma tra il vincitore della gara, quasi sempre Trenitalia e la Regione interessata. Per le tratta interregionali non esiste questo tipo di contratto ne tantomento un sussidio, doveva esserci una ripartizione dei soldi derivanti dall'alta velocità, ma il decreto attuativo non è mai arrivato.
Cosa chiedo dunque al ministro:
se non ritenga urgente intervenire per garantire i convogli, operando al contempo, nell'ambito del servizio universale, le variazioni compensative succitate, al fine di non pregiudicare il servizio per gli altri utenti;
quali siano le ragioni della mancata introduzione del sovrapprezzo;
se non ritenga opportuno autorizzare l'utilizzo dell'extra canone per il finanziamento del cabotaggio pendolare nelle tratte a mercato, oppure per consentire l'estensione, opportunamente definita dall'Autorità dei Trasporti, del servizio universale alle tratte interregionali.
Speriamo in una risposta celere.
Ivan Catalano
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